Archivio mensile:dicembre 2011

Incarnato

Ci sono parole che mi piacciono per il suono che emettono, quando le pronuncio. Mi piacciono i suoni duri, forti… parole come soqquadro, convertire, costernato, arrabbiato…

Incarnazione è una di queste parole. Ma con qualcosa in più…

Relegata spesso all’ecclesialese delle tante sagrestie di questo nostro Paese, incarnazione è una parola bella non soltanto – ovviamente – per il suono che emette. È bella perché mi dice qualcosa di importante del Dio in cui credo, direi qualcosa di fondamentale. Ed è bella perché dice qualcosa di me , che a quel Dio, in quanto uomo, somiglio così tanto!

Il Dio che si incarna, infatti, è un Dio che abita le passioni e i limiti dell’uomo. E per abitare un limite… serve un amore sconfinato… così distante dall’uso smielato che ne abbiamo fatto nella società delle soap opera e dei libri di Harmony. Un amore che è innanzitutto carne, passione, coraggio. Un amore che è persona.

È sempre bello, quando si incontrano ragazzi che chiedono la cresima nella mia parrocchia, stupirsi nel constatare insieme a loro come il mio Dio non abbia scelto le nuvole o internet per rivelarsi all’uomo. Ma si sia “gettato nella mischia”, senza evitare anche i gesti più piccoli, quelli che spesso consideriamo meno nobili (sudare, fare la pipì, farsi male con un arnese da lavoro, sentire dolore quando si riceve una bella sberla, piangere per la fame o per un amico che non c’è più, essere allattati dalla propria madre, soffrire per un amico che ti tradisce, essere inermi e incapaci all’inizio e alla fine della propria esistenza, aver bisogno degli altri…).

È un Dio che sceglie l’umanità come sua casa. Un Dio per il quale la carne non è sinonimo di “peccato”, ma di occasione, di bellezza, di vita!

È bello sentirselo ridire dalle letture, la notte di Natale, soprattutto in questo tempo di crisi. Era un’epoca di crisi anche quell’anno zero, in fondo. E Dio ha scelto comunque di essere uomo anche in quel tempo, anche in quel luogo, tra quella gente.

È questo quindi il mio augurio per questo Natale. Che la crisi non ci sorprenda afflitti e rassegnati. Forza! Svegliamoci! Se Dio ha scelto la nostra carne, significa che questa nostra vita, questa nostra Terra è il luogo più bello dove abitare!

Che il Natale che viene vi doni anche quest’anno la bellezza di notti insonni, passati a danzare e pregare, a sognare e costruire, ciascuno a suo modo… per accogliere un Dio che si incarna, un Dio che ci tratta alla pari, uomo anche lui come noi. E che ci sprona a fare di questa nostre vite, di questo nostro mondo e di questo nostro Paese, luoghi di vita, di incontro, di bellezza, di pace!

Un abbraccio a tutti! 😉

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