Ma se un partito è un gruppo di persone, che persegue un obiettivo politico e si da – come tutti i gruppi di persone di questa terra – delle regole condivise, cosa c’è di riprovevole nel fatto che, sempre in base a tali regole, alcuni vengano espulsi dal suddetto partito?
Io quelli che si stracciano le vesti per le espulsioni di ieri nel M5S proprio non li capisco. Indignatevi se e quando qualcuno viene picchiato dai propri compagni di partito. O penalizzato in un concorso pubblico per la propria appartenenza politica. Indignatevi se viene discriminato sul posto di lavoro. Indignatevi insomma quando siamo di fronte ad “epurazioni” vere: i fascisti non epuravano espellendo dal PNF, ma picchiando, licenziando, impedendo a cittadini che non condividevano le proprie idee di lavorare e vivere serenamente.
C’è quantomeno un po’ di confusione sul concetto di democrazia, mi pare. Continua a leggere